venerdì 14 settembre 2012

Noi Ultimi Romantici


“A te che sogni una stella ed un veliero, che ti portino su isole dal cielo più vero” R. Gaetano.


Viviamo nel mondo del divenire, della frenesia, del consumismo. Vanno sempre tutti di fretta, nessuno si ferma più a riflettere, a pensare o ad ammirare tutta la bellezza che ci circonda. L’individualismo più sfrenato impera, le persone tutelano solo i propri interessi dimenticandosi che viviamo circondati da milioni di altri individui e dimenticandosi anche che viviamo in un mondo bellissimo e non in un immenso secchio della spazzatura in cui siamo stati catapultati per caso. Le menti sono concentrate solamente sul lavoro, l’arrivismo è uno dei valori portanti della società moderna. Le aspirazioni per raggiungere la felicità sono la promozione sul lavoro, l’acquisto di una macchina nuova o di una tv più grande. Gli oggetti materiali sono sacralizzati e l’unica vera realtà sembra essere questo mondo terreno. Si vogliono accumulare sempre più soldi per acquistare sempre più oggetti o solamente per il gusto di farlo, di diventare ricchi e, quindi, migliori degli altri. Se siamo davvero tutti uguali, come vogliono farci credere, perché chi guadagna poco è “discriminato” dalla società(nessuno vuole svolgere un certo tipo di professioni)? L’unica legge seguita e rispettata è quella del capitalismo e del consumo. Le mode c’“impongono” ciò che dobbiamo acquistare, la televisione e i mezzi d’informazione propagano le idee che seguono gli imperativi della società, lo fanno in modo subliminale, dandole per scontate e ripetendole centinaia di volte al giorno. In questo modo il nostro pensiero critico non si sofferma a valutarle. “Noi usciremo da questo decadimento solo attraverso un'immensa rettificazione, rinsegnando agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare e a morire per un ideale superiore. Contano soltanto la fede, la fiducia ardente, l'assenza completa di egoismo e d’individualismo.”. Queste parole di Leon Degrelle esprimono perfettamente il concetto. Per ottenere un vero cambiamento bisogna mettere in atto una rivoluzione spirituale, l’unica vera rivoluzione, poiché agisce sulla sostanza e non solamente su aspetti esteriori della realtà. Gli uomini di oggi non sono più capaci di amare, sono troppo impegnati in altro, il loro egoismo e il loro individualismo non gli permettono di amare nulla e nessuno, nemmeno se stessi, poiché vogliono solamente soddisfarne i propri desideri e i propri istinti, che non sanno minimamente dominare. Nessuno è più in grado di volare, di sognare, di credere, di sperare, di lottare, di amare, di vivere né tantomeno di morire. Volare significa essere liberi, liberi dal proprio ego, e spiegare le ali della propria immaginazione per tornare a sognare. Sognare un mondo migliore, sognare una nuova aurora ancor più raggiante e splendente, che diradi l’oscurità. Sognare di poter cambiare le cose, lasciar correre l’immaginazione, senza esser in balia della frenesia. Chi sogna ha la fermezza di credere, senza dubitare, ma non per questo ciecamente. Credere in qualcosa di superiore, di più grande di noi e di tutto ciò che vediamo. La speranza non potrà mai abbandonare colui che crede, poiché egli è fermamente convito di poter riuscire nella sua battaglia. La lotta comincia, ed è al di fuori dal tempo, poiché è basata su qualcosa di superiore. Chi intraprende una tale lotta non abbandonerà mai il suo cammino, grazie alla fede e alla speranza. Quindi questa lotta non è incentrata su qualcosa di effimero, né tantomeno sull’ego, che viene superato e trasceso. Chi si batte per qualcosa di più grande, che lo supera e di cui egli non può nemmeno immaginare l’immensità e la forza, impara ad amare, poiché sa che probabilmente non riceverà alcun frutto dalla sua battaglia, ma si sarà donato. Si sarà donato per ciò in cui crede, ma anche per gli altri, per migliorarli, dopo aver temprato se stesso con il sacrificio e soprattutto per migliorare il mondo in cui viviamo. Tutto ciò significa vivere davvero, vivere intensamente, vivere non per sé stessi ma per gli altri e per qualcosa che và oltre la morte. Se si è capaci di vivere si può anche imparare a morire. Una delle poche certezze nella vita di un uomo è la morte, ma pochi si relazionano con essa e si preparano ad affrontarla. Chi vive davvero, può farlo, perché sa che la morte non renderà vane le sue speranze né la sua vita, sa di poterla vincere.
Noi siamo tutto questo. Siamo gli ultimi romantici. Abbiamo un fuoco che arde dentro di noi, ma non ci brucia. Sappiamo amare, l’odio lo lasciamo a chi ci combatte, a coloro che ci lanciano ghigni sinistri e sguardi biechi .Non odiamo nemmeno chi vorrebbe vederci morti o chi ci ostacola con ogni mezzo. “Bisogna combattere senza odiare, per dimostrare quanto vale il cuore”(Amici del Vento). Ci battiamo per la verità ed essa è la nostra arma più forte, perché nessuno potrà annichilirla. La nostra forza sta in un sorriso. Il sorriso che abbiamo sulle labbra mentre andiamo all’assalto e che siamo pronti a sfoderare quando ci troveremo faccia a faccia con la morte, rideremo di lei, perché non può sconfiggerci; così come ridiamo delle meschinità e dell’infamia di chi ci si oppone con l’odio. Non puntiamo sul numero, ma sulla forza delle nostre idee. Fin quando anche solo uno di noi sarà in piedi e si ergerà tra le rovine, nulla sarà perduto. Ma anche quando apparentemente ci avranno sconfitti nulla sarà perduto, perché le nostre idee sono eterne. Oltre il tempo, oltre la morte. Nessun fenomeno al mondo potrà impedire al nostro sole di risorgere.

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